Da 45 anni a questa parte il motore a 5 cilindri è espressione del DNA Audi.
Con il primo 5 cilindri a benzina, destinato alla seconda serie di Audi 100 (C2), nel 1977, la Casa dei Quattro Anelli alzava l’asticella della raffinatezza tecnica rispetto alla concorrenza. Il classico quadricilindrico appannaggio della precedente generazione della berlina era dotato di un cilindro supplementare, così da aumentarne la cubatura a 2,1 litri e la potenza, che toccava i 136 CV, senza incidere negativamente sugli ingombri. Fu l’inizio di una nuova era. Insieme alla trazione integrale Quattro ed alla sovralimentazione turbo, il 5 cilindri ha trasformato l’immagine di Audi e ha decretato il successo della Casa nelle competizioni. Oggi, la massima espressione tecnica del 5 cilindri Audi è costituita dal propulsore 2.5 TFSI da 400 CV dedicato alla nuova generazione di Audi RS 3, ai SUV high performance Audi RS Q3 e Audi RS Q3 Sportback nonché alle sportive Audi TT RS Coupé e Audi TT RS Roadster.
Facciamo un passo indietro, all’estate 1987, quando a Pikes Peak, inColorado, Stati Uniti, Walter Röhrl spinge al limite un’Audi Sport Quattro S1 (E2) lungo il tracciato sterrato della cronoscalata più celebre al mondo. Oltre i 3.000 metri d’altitudine l’aria diventa rarefatta. In molteplici punti, a lato strada si apre il baratro. Röhrl non se ne cura e spreme a fondo i 598 CV del suo 5 cilindri. Il risultato è uno straordinario tempo di 10’47”850. Mai nessuno prima si era spinto sotto gli 11 minuti. Nel tratto più veloce rilevato, Röhrl tocca i 196 km/h per poi commentare: «Abbiamo raggiunto l’apice di quanto possibile con un’auto da rally». Imprese come questa hanno reso il 5 cilindri Audi un motore iconico e hanno contribuito all’epopea di Audi Quattro.
Negli Anni ’80, l’architettura a 5 cilindri ha accompagnato i successi delle Audi da rally, sport turismo e di serie, sino a equipaggiare nel 1994 Audi RS 2 Avant, capostipite della gamma RS. Con l’introduzione di Audi A4 (B5), l’iconico propulsore ha dato l’addio al segmento D, per tornare in auge nel 2009, accompagnato dalla sovralimentazione turbo e dall’iniezione diretta della benzina. Portata a 2,5 litri e destinata ad Audi TT RS, la nuova generazione del 5 cilindri nasceva in realtà da un progetto commissionato per la Volkswagen Jetta prodotta nello stabilimento VW in Messico. L’intento originario era quello di realizzare per il mercato statunitense un robusto motore aspirato dalla grande cilindrata e dalla coppia elevata. Un’occasione che il reparto R&D Audi non si lasciò sfuggire, pur approdando a un risultato decisamente lontano rispetto a quanto inizialmente ipotizzato. Montato trasversalmente su Audi TT RS, nel 2012 il 2.5 TFSI arrivò a erogare 360 CV.
Per la nuova generazione di questo modello, nel 2016 i motoristi Audi riprogettarono integralmente il 5 cilindri. Gli obiettivi erano decisamente ambiziosi: più potenza, meno peso, riduzione dei consumi e delle emissioni, contenimento degli ingombri.
Fu adottato il basamento in alluminio. Una soluzione che, di per sé, garantiva un alleggerimento di 18 kg. Nel complesso, il nuovo 2.5 TFSI pesava 26 kg meno rispetto alla precedente serie. In aggiunta, gli assi a camme di aspirazione e scarico erano regolabili e, lato aspirazione, l’Audi Valvelift System (AVS) modificava la durata dell’apertura valvole su due livelli, in funzione del carico e del regime: per consumi moderati ai carichi bassi e parziali e per veloci tempi di risposta a pieno carico.
Complessi interventi consentirono di ridurre gli attriti interni e incrementare l’erogazione di potenza. Le piste dei cilindri sono state rivestite al plasma, mentre il diametro dei cuscinetti principali dell’albero motore era più stretto e misurava 6 mm. L’albero motore, cavo, pesava un chilogrammo in meno, i pistoni in alluminio integravano i canali per l’olio di raffreddamento. Dopo l’avviamento a freddo, la pompa dell’acqua commutabile non lasciava ricircolare il liquido di raffreddamento nella testata consentendo così di raggiungere più rapidamente la temperatura di esercizio, con una conseguente ulteriore riduzione dell’attrito ed un abbattimento dei consumi.
L’epopea del 5 cilindri continua grazie alla nuova generazione di Audi RS 3 Sedan e Audi RS 3 Sportback. Per nove anni consecutivi insignito del titolo di miglior propulsore nella categoria da 2,0 a 2,5 litri dalla giuria del premio International Engine of the Year, l’iconico 2.5 TFSI appannaggio di nuova Audi RS 3 ha una coppia massima di 500 Nm, contro i precedenti 480 Nm nell’ampio intervallo da 2.250 a 5.600 giri/min. La centralina, evoluta, assicura una superiore reattività alle pressioni dell’acceleratore.
La potenza massima di 400 CV è ora disponibile sin da 5.600 giri/minuto, anziché da 5.850 giri come in passato. La compatta vettura dei Quattro Anelli scatta così da 0 a 100 km/h in 3.8 secondi: un tempo inferiore di ben 3 decimi rispetto al precedente modello, cui contribuisce la funzione launch control. Audi RS 3 Sportback e Audi RS 3 Sedan raggiungono la velocità massima, autolimitata, di 250 km/h, elevabile a richiesta a 280 km/h o, optando per il pacchetto RS Dynamic Plus, comprensivo dei freni carboceramici e di sospensioni a regolazione adattiva DCC, a 290 km/h. Audi RS 3 è il nuovo riferimento della categoria tanto per rapidità in accelerazione quanto per velocità massima.
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